Praticantato avvocato: qual è la sua durata? Quanto viene retribuito un legale?

retribuzione

Chi intende svolgere la professione di avvocato deve ottenere una laurea in Giurisprudenza e superare l’esame di abilitazione. Ma non basta: prima di sostenere la prova e quindi di potersi iscrivere all’Albo è necessario sostenere un periodo di tirocinio, il cosiddetto praticantato dell’avvocato. Vediamo quando e dove si può fare, qual è a sua durata e qual è il compenso che spetta al giovane legale.

Cos’è e come funziona il praticantato da avvocato

Il praticantato da avvocato consiste nell’addestramento teorico e pratico del tirocinante: ha una durata di diciotto mesi ed ha come scopo, oltre all’apprendimento delle regole deontologiche e dei principi etici, il conseguimento delle capacità indispensabili per esercitare la professione di avvocato e per gestire uno studio legale. Durante questo anno e mezzo di tirocinio il praticante deve svolgere con assiduità, diligenza e riservatezza la pratica forense, rispettando le stesse regole previste per gli iscritti all’Albo (in caso di mancato rispetto è quindi soggetto ai provvedimenti disciplinari del Consiglio dell’Ordine). Ma non è tutto: durante il periodo di svolgimento della pratica legale deve anche seguire dei corsi di formazione organizzati dai Consigli dell’Ordine o da altri soggetti indicati dalla legge. I corsi hanno una durata di 160 ore, si svolgono in 18 mesi ed il praticante è obbligato ad avere una frequenza pari o superiore all’80%; i corsi prevedono due prove intermedie ed una verifica finale.

Iscrizione al registro dei praticanti, durata ed interruzioni

Per iniziare il praticantato da avvocato è necessario aver conseguito la laurea, ma è possibile anche partire con sei mesi di anticipo rispetto alla discussione della tesi. Per cominciare il tirocinio è necessario che il laureato (o laureando) si iscriva nel registro speciale dei praticanti presso il consiglio dell’Ordine della zona in cui intende stabilire il suo domicilio professionale. Al momento dell’iscrizione viene consegnato al tirocinante il libretto della pratica forense, che deve essere compilato e conservato per l’intera durata del periodo di tirocinio; il libretto è suddiviso in tre semestri ed è composto da tre sezioni: quella dedicata alle udienze, quella dedicata agli atti processuali ed alle attività extragiudiziali e quella dedicata alle questioni giuridiche trattate.

I diciotto mesi di durata del tirocinio devono essere svolti in forma continuativa, ma la legge prevede alcuni casi in cui può essere richiesta un’interruzione di sei mesi o più (ad esempio maternità, problemi di salute, necessità di dare assistenza ai congiunti non autosufficienti…); interruzioni inferiori ai sei mesi ma superiori ad un mese possono essere concesse se si presentano altre cause di carattere personale. La richiesta di interruzione deve essere presentata al Consiglio allegando la documentazione relativa al motivo della richiesta. Durante il tirocinio è possibile svolgere altri lavori, a patto che no costituiscano cause di incompatibilità per l’avvocato ed il praticante.

Dove si può svolgere il tirocinio e qual è la retribuzione del praticante?

Il periodo di praticantato da avvocato può essere svolto presso:

  • lo studio di uno o due avvocati che sono iscritti all’Albo da almeno cinque anni;
  • l’Avvocatura dello Stato o l’ufficio legale di un ente pubblico (ma massimo per un anno, i restanti sei mesi devono essere svolti presso un professionista);
  • uno Stato membro dell’UE (massimo sei mesi);
  • gli Uffici Giudiziari (massimo 12 mesi).

Il praticante non sottoscrive un contratto di lavoro vero e proprio, quindi non ha diritto ad uno stipendio: gli spetta, invece, una sorta di rimborso spese. L’entità del rimborso è determinata da diversi fattori, tra cui la città in cui vien svolto il tirocinio e l’importanza dello studio legale; dopo i primi sei mesi c’è la possibilità di sottoscrivere un contratto che prevede un compenso per il lavoro effettuato per conto dello studio. Chi svolge il praticantato presso gli Uffici Giudiziari e presenta alcuni requisiti ha diritto ad una borsa di studio del valore di 400 euro al mese.



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