Matrice di correlazione: a cosa fa riferimento? Come varia il suo coefficiente?

uso matrice di correlazione

La matrice di correlazione è una particolare tabella: è composta dallo stesso numero di righe e di colonne (e per questo si parla di tabella quadrata) e serve per mostrare i coefficienti di correlazione che esistono tra le varie coppie di variabili. Il suo scopo, fondamentalmente, è quello di dare una valutazione d’insieme del grado di interdipendenza che sussiste tra una serie di grandezze.

Cos’è la correlazione e cosa esprime

Prima di spiegare bene come è fatta la matrice di correlazione è necessario dare una definizione del concetto di correlazione: si tratta di quella misura statistica con cui viene espressa la relazione tra due variabili, ovvero la tendenza che hanno a variare insieme. Le correlazioni possono essere di diverso tipo: lineare o non lineare, positiva o negativa. Il coefficiente di correlazione, indicato con la lettera r, può assumere un valore compreso tra -1 e +1 e non ha un’unità di misura specifica: se r è positivo, la correlazione tra le due variabili è positiva (se aumenta il valore di una variabile, aumenta anche il valore dell’altra), se r è negativo, la correlazione è negativa (il valore di una variabile tende a diminuire quando aumenta il valore dell’altra), se r è vicina allo zero, la correlazione è debole.

Come è fatta e come si legge la matrice di correlazione

La matrice di correlazione, quindi, è una tabella quadrata che nelle intestazioni delle righe e delle colonne riporta i nomi delle variabili prese in esame. Le variabili possono essere di diverso tipo: nel campo degli investimenti viene utilizzata per mostrare la correlazione che sussiste tra i vari asset che fanno parte di un portafoglio; nelle intestazioni vengono riportati i nomi degli asset, mentre all’interno delle celle si inserisce il coefficiente di correlazione tra i vari investimenti. Lo strumento viene utilizzato per valutare l’efficacia di una strategia di investimento e favorire la scelta delle classi di asset da inserire nel proprio portafoglio.

La lettura della tabella è molto semplice: un po’ come giocare a battaglia navale, la cella che interessa viene individuata incrociando la riga e la colonna delle variabili prese in esame. Come detto, il valore presente nella cella esprime il coefficiente di correlazione: se facciamo riferimento ad un portafogli, è meglio che i coefficienti siano molto bassi, perché se i valori sono troppo vicini all’1 vuol dire che il portafoglio non è ben diversificato. Lo strumento più utilizzato per creare una tabella di questo tipo è Excel.



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