Lesioni di lieve entità: quali sono? Quando può accertarle il medico?

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La questione relativa ai risarcimenti dopo un incidente stradale è sempre stata al centro dell’attenzione degli automobilisti. Uno dei dubbi più importanti riguarda l’eventuale risarcimento per le lesioni di lieve entità: quali sono i danni che possono essere definiti in questo modo e in quali casi possono essere accertate dal medico per ottenere il rimborso?

Le lesioni di lievi entità sono risarcibili o no?

I dubbi sono più che legittimi: nel corso degli anni la giurisprudenza si è pronunciata più volte: scatta il diritto al risarcimento del danno biologico solo se le lesioni causate dall’incidente possono essere rilevate tramite accertamenti strumentali oppure con un esame obiettivo del medico. Non è difficile comprendere il motivo di questa interpretazione: se non si mettono dei paletti precisi si dà la possibilità a qualche furbetto di lamentare dei danni o dei sintomi non riscontrabili dal medico (come il mal di testa o il senso di vertigini) per ottenere un indennizzo ingiustificato. La Cassazione per è intervenuta affermando che un’interpretazione troppo restrittiva della norma potrebbe andare a discapito di chi il danno l’ha subito davvero: in una sua recente pronuncia ha spiegato come devono essere gestite e liquidate le lesioni di lieve entità.

Dopo le modifiche del 2012, il Codice delle Assicurazioni afferma che le lesioni di lieve entità non possono dar luogo ad un risarcimento se non possono essere riscontrate dal medico legale tramite esami strumentali e visivi. Come detto, un’interpretazione troppo restrittiva della norma renderebbe molto difficile ottenere un risarcimento. La Cassazione di recente ha indicato qual è la strada da seguire: c’è la possibilità di liquidare il danno alla salute per lesioni di lieve entità anche senza accertamenti strumentali. Il Codice parla di esami strumentali e visivi, ma i due accertamenti non devono per forza concorrere: ad esempio, se a seguito di un incidente il medico del pronto soccorso emette una prognosi di qualche giorno ricorrendo sono ad un esame visivo (quindi senza sottoporsi ad esami strumentali), la vittima ha comunque il diritto di ottenere un risarcimento.

Quando e come il danno può essere accertato dal medico

Il risarcimento non può essere concesso se l’esistenza di danni permanenti è impossibile. Con questa pronuncia, però, la Cassazione ha fatto capire che non ci sono dei limiti ai mezzi con cui si può provare l’esistenza del danno e che non esiste neanche una soglia di gravità oltre la quale scatta il risarcimento. Chi ritiene di aver subito un danno, per ottenere il risarcimento deve fornire una dimostrazione ragionevole: le lesioni di lieve entità sono quindi risarcibili purché la loro esistenza possa essere dimostrata (anche in base presuntiva, se ci sono indizi gravi, precisi e concordanti) tramite un accertamento medico che tenga conto della storia clinica del soggetto, dell’analisi della sintomatologia, dell’esame obiettivo e della statistica.



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