Crowdfunding USA: ecco cosa c’è da sapere su questo fenomeno e la sua diffusione

la diffusione del crowdfunding in usa

Negli ultimi tempi si sente sempre più spesso parlare di crowdfunding: si tratta di uno di quei termini stranieri che sono entrati a far parte del nostro linguaggio corrente, ma di cui spesso si ignora il vero significato. Il crowdfunding in USA è una realtà ormai consolidata, ma anche nel resto del mondo (e pure in Italia) il fenomeno sta rapidamente prendendo piede. Facciamo un po’ il punto della situazione.

Cos’è e come funziona il crowdfunding

Crowdfunding è un termine formato da due parole: crowd, che significa folla, pubblico, e funding, che significa finanziamento. In italiano può essere quindi definito come un finanziamento collettivo e rappresenta un moderno strumento che permette al promotore di un’iniziativa (che può essere economica, ma anche di tipo culturale o sociale) di recuperare i fondi da un pubblico indistinto di persone. Il tutto avviene tramite un’apposita piattaforma, dove il promotore può esporre il suo progetto (detto anche funding) ed il pubblico interessato può inviare il suo denaro. Il crowdfunding in USA inizia a diffondersi nella seconda metà degli anni novanta: inizialmente riguardava per lo più raccolte di beneficenza, ma all’inizio del nuovo millennio nascono piattaforme apposite per la presentazione di progetti economici.

Le piattaforme più importanti di questo tipo sono nate tra il 2008 ed il 2009 (proprio in questo lasso di tempo compaiono per la prima volta realtà fondamentali come Indiegogo e Kickstarter). La popolarità del crowdfunding negli USA raggiunge un livello incredibile quando Barack Obama scelse proprio questo canale per raccogliere i fondi necessari per la sua campagna elettorale. Nel corso del tempo si sono sviluppate diverse tipologie di raccolta fondi dal basso; in base alla finalità del progetto ed alla retribuzione dei soggetti che aderiscono alle campagne di finanziamento è possibile distinguere almeno quattro differenti modelli:

  • donation based, raccolte di fondi destinate alla realizzazione di iniziative senza scopo di lucro;
  • reward based, raccolte per vari tipi di progetto che prevedono una ricompensa non monetaria per chi aderisce alla campagna con una donazione;
  • lending based, raccolte che si fondano su microprestiti a favore di persone fisiche o di imprese;
  • equity based (unica forma regolamentata dalla Consob in Italia) raccolte che comportano la partecipazione dei finanziatori al capitale sociale di un’impresa.

Sviluppo e diffusione del crowdfunding in USA e nel mondo

Secondo alcuni, il crowdfunding in USA nasce addirittura nel 1884, quando l’editore Joseph Pulitzer utilizzo il suo giornale New York World per far sapere alla popolazione della Grande Mela delle difficoltà economiche che impedivano al Comitato Americano per la Statua della Libertà di completare il restauro del celebre monumento. L’iniziativa coinvolse più di 125.000 lettori, che in sei mesi portarono un capitale di circa 100.000 dollari. Chiaramente il crowdfunding come lo intendiamo oggi è nato molti anni dopo, con l’avvento del web: per questo alcuni affermano che la prima vera operazione di crowdfunding sia stata quella lanciata dalla band britannica Marillion, che nel 1997 lanciò una raccolta fondi online per recuperare le risorse necessarie per l’organizzazione del suo tour in Nord America. Con lo stesso sistema il gruppo finanziò la registrazione di un album nel 2001: oggi i progetti musicali, insieme alle iniziative delle start up, sono tra i più frequenti sulle piattaforme di crowdfunding.



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