Come liberare una casa prima di venderla?

Vendere casa è una questione che porta con sé numerose responsabilità, così come diversi obblighi del venditore nei confronti dell’acquirente. Oltre a dover rispettare tempi e modalità adeguati, è anche molto importante liberare casa prima di venderla, in modo da affidare nelle mani del nuovo proprietario un immobile “pronto all’uso”.

Ma quali sono gli obblighi in merito? E cosa, invece, è necessario lasciare all’interno dell’immobile? Ecco alcune delucidazioni su come liberare una casa prima della vendita nel modo corretto.

Svuotare casa prima di venderla: quali sono gli obblighi

Quando avviene la compravendita di un immobile, il venditore ha l’obbligo di svuotare la casa o l’appartamento che sia da tutto ciò che contiene di “aggiuntivo”. Il nuovo proprietario si dice che “compra i muri”, non i mobili: vale a dire che, a livello teorico, la casa dovrà essere sgombra da qualsiasi oggetto come complementi d’arredo ed effetti personali. Naturalmente svuotare una casa di tutto ciò che contiene non è un lavoro semplice da fare da soli, anzi, è molto più efficace affidarsi a ditte esperte come quella in

sgombero appartamenti a Milano che puoi vedere qui. Grazie alla loro professionalità non dovrai preoccuparti di faticare nello spostamento dei mobili né della pulizia post-sgombero, perché si occuperanno loro di ogni operazione.

È importante specificare che l’obbligo di liberare casa vale soltanto se non sono stati presi accordi diversi durante la fase di contrattazione. Se anche il nuovo proprietario è d’accordo, infatti, è possibile vendere una casa arredata, a patto che vi siano all’interno almeno i mobili necessari affinché il compratore possa vivere lì sin da subito.

Cosa bisogna lasciare in casa

Anche quando vige l’obbligo di liberare la casa ci sono comunque determinati elementi che vanno lasciati al suo interno. Non si tratta né di effetti personali né di complementi aggiuntivi, ma di tutti quegli elementi che vengono considerati come parte integrante della casa stessa, e senza i quali l’appartamento non è considerato del tutto abitabile.

Parliamo per esempio di:

  • Impianti fissi, per esempio quello idraulico, quello elettrico e all’impianto di riscaldamento. Questi nella maggior parte dei casi sono inclusi nell’atto di vendita e considerati parte della casa, perciò devono essere lasciati in buone condizioni, funzionanti e con le dovute revisioni effettuate nei tempi corretti.
  • Infissi, come serramenti, porte, finestre e persiane. È quasi scontato che vi siano all’interno della casa ed è giusto che, se la casa è stata venduta con determinate porte e determinate finestre, nel momento in cui il nuovo proprietario ci andrà ad abitare vi troverà gli stessi elementi.
  • Arredi ed elettrodomestici su misura, come per esempio le cucine, gli armadi o le librerie a muro, ma anche lavastoviglie, frigoriferi o forni incassati. Tutti gli elementi di questo genere vengono comunemente considerati parte integrate della casa e, se presenti nel momento della compravendita, il vecchio proprietario è obbligato a lasciarli al suo interno.

Ricorda comunque che ogni negoziato può variare a seconda degli accordi che vengono presi tra le due parti.