Halving Bitcoin 2016: perché il loro valore è stato dimezzato? Cosa c’è da sapere?

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Le criptovalute sono riuscite a diventare una delle categorie di asset più seguite da trader ed investitori di tutto il mondo. Al centro dell’attenzione, ovviamente, c’è il Bitcoin, che è la moneta digitale più famosa e preziosa. Nel suo meccanismo di “erogazione” sono previsti dei dimezzamenti dei ritmi di entrata in circolazione della moneta, i cosiddetti halving. Scopriamo cos’è accaduto con l’halving del Bitcoin nel 2016.

Cos’è l’halving e perché viene fatto

Quando si parla di halving si fa riferimento al dimezzamento della ricompensa che viene riconosciuta a chi svolge l’attività di mining. In questo modo si riduce la quantità di Bitcoin che vengono immessi sul mercato, quindi il valore della criptovaluta tende ad alzarsi. L’halving dunque è un meccanismo necessario per limitare la produzione di Bitcoin, che senza questo tipo di correzioni arriverebbe troppo presto al limite massimo che è stato stabilito in 21 milioni di unità, e di proteggere il valore del Bitcoin da eventuali fenomeni inflazionistici causati da un’eccesso di offerta a fronte di una domanda stabile.

Cosa avvenne con l’halving del Bitcoin del 2016?

Il 9 luglio del 2016 c’è stato il secondo halving nella storia del Bitcoin: il primo avvenne il 28 novembre del 2012. Alle ore 18:46 di quel giorno di luglio l’halving avvenne al blocco 4200000 e per la prima volta al miner che lo convalidò vennero assegnati 12,5 Bitcoin come premio (la metà della ricompensa fino ad allora garantita). L’halving del Bitcoin nel 2016 avvenne senza particolari problemi, ma nei giorni successivi si registrò un netto aumento del block time, che passò da nove ad undici minuti. A questo si aggiunse nelle settimane successive un calo dell’hashrate, che passò da 1,7 a 1,3 Ehash (-23%). Entrambe le riduzioni furono solo temporanee, visto che nel giro di pochi giorni tutto tornò ai livelli precedenti.

Ma anche se queste difficoltà si rilevarono solo temporanee ed il tutto era già stato tecnicamente preventivato, sul mercato le conseguenze dell’halving del Bitcoin nel 2016 si fecero sentire eccome. La quotazione della criptovaluta rimase più o meno stabile intorno ai 430 dollari fino al 26 maggio: in quella data il prezzo iniziò una corsa che lo portò al di sopra dei 770 dollari il 16 giugno. Mancavano solo tre settimane all’halving e da allora il prezzo ha iniziato a scendere fino a 620 dollari. Dopo l’halving la discesa, interrotta temporaneamente da qualche rimbalzo, proseguì a lungo, con la quotazione che rimase stabilmente al di sotto dei 600 dollari fino al 4 settembre: da quel giorno iniziò una risalita lenta, che poi accelerò fino a portare la quotazione al di sopra dei mille dollari all’inizio del 2017. In seguito ci fu un altro calo importante, ma questa è un’altra storia.



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