Prestiti d’onore 2015: quali erano? come funzionano? A chi erano rivolti?
Per la realizzazione dei loro piccoli e grandi progetti, molte persone ricorrono ai finanziamenti. Purtroppo non tutti hanno i requisiti giusti per ottenere il prestito desiderato ed alcuni devono rinunciare ai loro obiettivi. Ci sono però dei casi in cui, per specifiche finalità, c’è la possibilità di accedere a finanziamenti agevolati: ne sono stati un esempio i prestiti d’onore del 2015. Cerchiamo di capire come funzionavano, a chi erano rivolti e quali sono le alternative attuali.
Chi poteva beneficiare dei prestiti d’onore del 2015?
Nel corso del 2015 c’è stata una vera e propria ondata di fiducia delle banche nei confronti dei giovani: in quel periodo si puntava molto sull’imprenditoria giovanile, il cui sviluppo veniva favorito tramite diverse agevolazioni. Tra le più apprezzate vi erano i prestiti d’onore: si tratta di finanziamenti composti in parte da un contributo a fondo perduto ed in parte da un prestito a tasso agevolato. La formula del prestito d’onore è stata introdotta con la legge 608 del 1996, successivamente modificata dal decreto legislativo 185 del 2000, in modo da estendere la platea dei possibili beneficiari. Fino al 2015 Invitalia, ovvero l’agenzia per lo sviluppo, ha lanciato diversi bandi destinati a chi voleva intraprendere un’attività imprenditoriale: oggi le opportunità sono molto più rare, ma ci sono anche altri enti che erogano soluzioni di questo tipo, rivolgendosi in alcuni casi anche agli studenti e non solo agli aspiranti imprenditori.
Oltre alla residenza in Italia, per accedere ai prestiti d’onore è necessari possedere due requisiti fondamentali: innanzi tutto bisogna aver compiuto la maggiore età (rimanendo comunque entro la soglia anagrafica massima prevista dal bando) ed essere in uno stato di disoccupazione da un minimo di sei mesi quando si presenta la richiesta di finanziamento. A questi requisiti se ne possono aggiungere altri, specificamente indicati dal bando di riferimento. Per i prestiti d’onore destinati all’imprenditoria giovanile, i progetti finanziabili riguardano la nascita e lo sviluppo di microimprese, lavoro autonomo e franchising. A seconda del progetto da realizzare, i bandi lanciati nel 2015 indicavano con precisione le spese ammissibili e gli importi massimi ottenibili. L’invio della richiesta avviene online, come l’intera procedura: l’agenzia, una volta ricevuta tutta la documentazione necessaria, aveva sessanta giorni di tempo per effettuare la sua istruttoria e concedere o rifiutare l’agevolazione.
Non solo imprese: i finanziamenti agevolati per studenti
Come detto, i prestiti d’onore possono essere erogati anche da enti diversi e per finalità differenti da quello della promozione dell’autoimpiego. Ancora oggi infatti alcune banche erogano dei finanziamenti particolari dedicati ai giovani che vogliono proseguire il loro percorso di studio frequentando l’università (ci sono anche soluzioni per chi intende frequentare master di primo o secondo livello). Si può prendere come esempio il prestito Unicredit ad honorem, che si rivolge agli studenti italiani e stranieri, purché siano residenti nel nostro Paese.
Per ottenere il finanziamento bisogna rivolgersi direttamente ad uno degli atenei convenzionati con l’istituto di credito: sarà la stessa università a fornire le informazioni, a mettersi in contatto con la banca ed a comunicare al richiedente l’esito dell’istruttoria. Di solito i prestiti d’onore per studenti vengono concessi sotto forma di apertura di credito, con la restituzione delle somme che avviene solo al termine del percorso di studio o, sfruttando il periodo di garanzia, dopo che è stato trovato un lavoro.