Buoni del Tesoro: che cosa sono? Come funzionano? Quando conviene acquistarli?

investire in buoni del tesoro

Tra i tanti strumenti di investimento a disposizione degli investitori ci sono anche quelli che vengono emessi dallo Stato. I Buoni del Tesoro, infatti, sono dei titoli di debito di media/lunga durata emessi dal dipartimento del Tesoro del Ministero dell’Economia e delle Finanze. Scopriamo come funzionano, che rendimento offrono e quando e perché conviene acquistarli.

Cosa sono i Buoni del Tesoro, come funzionano e come acquistarli

I Buoni del Tesoro Poliennali, spesso indicati con la sigla BTP sono titoli di debito dello Stato, ovvero delle obbligazioni emesse dal Tesoro. Possono avere varie durate (si va da un minimo di tre anni fino ad arrivare ad un massimo di cinquant’anni) e garantiscono il pagamento (posticipato) di una cedola fissa semestrale. Il collocamento dei titoli avviene tramite la cosiddetta asta marginale, che si organizza due volte al mese. Prima di ciascuna asta il Tesoro comunica la quantità di titoli emessi, il cui prezzo (e quindi il rendimento) viene stabilito dal meccanismo di domanda e offerta durante le aste. Alle aste possono partecipare solo gli intermediari autorizzati, quindi i risparmiatori devono presentare i loro ordini alle banche ed alle imprese di investimento ammesse. Durante le aste è possibile sottoscrivere BTP per un valore nominale pari a 1.000 o ai suoi multipli. Dopo l’asta è possibile acquistare i titoli sul mercato secondario gestito da Borsa Italiana, ovvero il MOT; qui, sempre attraverso un intermediario, i risparmiatori possono acquistare e vendere titoli di Stato ed altre obbligazioni.

Conviene acquistare i BTP? Rendimento, rischi, pro e contro

Il rendimento dei Buoni del Tesoro è rappresentato innanzi tutto dal flusso cedolare, a cui si può aggiungere l’eventuale differenza tra i prezzo di sottoscrizione o di acquisto ed il valore che viene rimborsato alla scadenza. Le cedole sono determinate fin dal momento dell’emissione: sono fisse e vengono pagate posticipatamente ogni sei mesi. Chi acquista i BTP e li mantiene fino alla loro scadenza va incontro solo al rischio di credito, ovvero la possibilità che l’emittente non sia i grado di pagare le cedole ed effettuare il rimborso; visto che l’emittente è il Tesoro, è un’eventualità abbastanza remota. Chi invece acquista i Buoni del Tesoro per rivenderli prima della scadenza deve tenere conto anche del rischio di mercato: un eventuale rialzo dei rendimenti comporterebbe l’abbassamento del prezzo del titolo; questo rischio è più alto quando la vita residua del titolo è maggiore. Detto questo, i BTP possono essere visti come una buona soluzione di investimento a medio, lungo o lunghissimo periodo perché presentano un profilo di rischio molto contenuto (soprattutto se si decide di tenerli fino ala scadenza) e garantiscono incassi regolari e fissi grazie alle cedole periodiche, il cui importo è determinato e noto fin dall’inizio.



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