La fusione per incorporazione, tutti i segreti
Quante volte ascoltando il telegiornale o vedendo un film abbiamo sentito la parola “fusione’ in relazione al mondo degli affari? Sicuramente un numero infinito di volte. Nonostante la familiarità con questo termine, però, veramente in pochi conoscono il suo effettivo significato e i molto modi in cui può essere esplicitato. Di base siamo tutti a conoscenza, più o meno, che se il termine viene utilizzato in concomitanza a quello di due società si fa riferimento ad un atto che ne consacra l’unione economica. Capire come, effettivamente, avvenga tale fusione è tutta un’altra cosa. Per questo motivo, dunque, proviamo a fare un po’ di chiarezza iniziando a scoprire le tempistiche e le norme che regolano la fusione per incorporazione.
Cos’è la fusione per incorporazione
Iniziamo con il dire che esistono, a livello giuridico, due diversi tipi di fusione: per unione e per incorporazione. Nel primo caso, ossia per unione, si va a formare una società nuova. Nel secondo caso, per incorporazione, una società viene assorbita dalle altre. Stabilita questa differenza importante andiamo a vedere nello specifico quando parliamo di fusione per incorporazione cosa intendiamo. Per prima cosa si tratta di una delle forme maggiormente utilizzate e che garantisce molti privilegi economici, oltre che fiscali, per entrambe le parti. In questo caso, infatti, l’intero patrimonio della società incorporata si trasferisce totalmente nelle “mani” delle realtà che l’accolgono. Un prezzo inevitabile da pagare per poter godere delle posizioni acquisite sul mercato da parte degli incorporati. Per quanto riguarda i soci delle società che si fondono, ottengono delle quote dell’incorporante. Quello che, però, non è sempre molto chiaro sono gli effetti che si riflettono oltre l’ambito puramente societario. Applicare questo tipo di fusione vuol dire , di fatto, che la realtà incorporata viene mangiata dalle altre e scompare. La domanda successiva, dunque, riguarda le conseguenze che queste scelte potrebbero avere sulla condizione dei dipendenti della società assorbita.
Fusione per incorporazione e la condizione dei dipendenti
Come si suol dire, la domanda posta sul tavolo è questa: “ in caso di fusione per incorporazione la condizione dei dipendenti è destinata a cambiare?” Il diritto, per quanto riguarda questo aspetto è molto chiaro esprimendo un secco “no”. Questo vuol dire che i diritti dei lavoratori provenienti dalla società incorporata non saranno minimamente scalfiti o ritrattati. I contratti di lavoro sottoscritti, dunque, verranno validati in automatico. Anzi, la società, o le società incorporanti, hanno l’obbligo di assumersi il peso di qualsiasi credito vantato dal lavoratore al momento della fusione. Date per certe queste consuetudini, però, il dipendente può vantare il diritto di interrompere il rapporto di lavoro, trascorsi tre mesi dall’incorporazione, nel caso in cui si assista ad un cambiamento un negativo della condizione economica. Nonostante le rassicurazioni e le garanzie della norma giuridica, infatti, non sono stati certo rari i casi di fusioni in cui i lavoratori hanno dovuto combattere per i loro contratti collettivi. Soprattutto se le realtà incorporanti hanno cercato di girare a loro favore la scadenza delle precedenti condizioni di lavoro. Tanto per dire che fidarsi è bene ma non fidarsi è meglio. Soprattutto in campo economico.