Come scegliere gli enti beneficiari 5 per mille
Sono ancora tanti i contribuenti che non hanno le idee ben chiare a proposito del 5 x 1000, ed è per questo motivo che occorre fornire una spiegazione semplice ma esauriente. Quando si parla di 5 x 1000 si fa riferimento a una quota dell’Irpef, che è l’imposta sul reddito delle persone fisiche, che viene ripartita dallo Stato in base a quanto indicato dai contribuenti attraverso la dichiarazione dei redditi. Il denaro viene devoluto a organizzazioni non profit che sono registrate negli appositi elenchi dell’Agenzia delle Entrate. Tali elenchi vengono pubblicati e aggiornati ogni anno. Inoltre, il ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali tutti gli anni rende noto l’elenco dei pagamenti riguardanti il 5 x 1000 dell’anno precedente, specificando la data del mandato di pagamento e la quota assegnata per ciascun ente beneficiario.
Come funziona
La quota del 5 x 1000 viene destinata – o, meglio, può essere destinata – dai contribuenti agli enti non profit in base ai principi di sussidiarietà fiscale. Possono ricevere i soldi unicamente le organizzazioni che sono registrate nell’elenco dei beneficiari dell’Agenzia delle Entrate. Il meccanismo della donazione cinque per mille esiste da meno di 20 anni, visto che è stato introdotto per la prima volta in occasione della legge finanziaria del 2006, ed è stato poi confermato con le finanziarie degli anni seguenti, prima di essere stabilizzato in maniera definitiva nel 2014. Il decreto legislativo 111/2017 ha rinnovato il meccanismo nell’ambito della Riforma del Settore, mentre con il Dpcm del 23 luglio del 2020 sono state definite tutte le regolamentazioni.
A che cosa serve il 5 x 1000
È la legge stessa a indicare in maniera esplicita le finalità del 5 x 1000, di cui possono beneficiare alcune amministrazioni pubbliche e gli enti non profit che svolgono attività che rientrano fra le finalità indicate dalla legge. Nel novero dei beneficiari ci sono anche le amministrazioni comunali, le quali tuttavia hanno l’obbligo di devolvere le risorse alle attività sociali. Spetta agli enti non profit definire la finalità ritenuta più adatta per poi intraprendere il relativo percorso di accreditamento.
Medici Senza Frontiere
Medici Senza Frontiere è una delle organizzazioni che possono essere scelte per la donazione del 5 x 1000. Si tratta di una realtà fondata a Parigi ma oggi conosciuta in tutto il mondo, e presente anche in Italia, il cui compito è quello di fornire assistenza sanitaria gratuita a uomini, donne e bambini che non hanno la possibilità di accedere a prestazioni mediche in contesti di crisi per colpa di terremoti, tsunami, uragani, epidemie o guerre.
Chi può accedere al 5 x 1000
Per quel che riguarda il riquadro dei modelli di dichiarazione dei redditi in cui si fa riferimento agli enti del terzo settore iscritti al Runts, gli enti non profit coinvolti sono, appunto, quelli che compaiono nel Registro unico nazionale del terzo settore, escluse le imprese sociali di natura societaria e incluse le cooperative sociali. Il riquadro dedicato alla ricerca scientifica e universitaria riguarda gli enti di ricerca e istruzione, mentre quello relativo alla ricerca sanitaria chiama in causa le istituzioni e gli enti che effettuano attività di ricerca sanitaria con orientamento traslazionale e gli Irccs, vale a dire gli istituti di ricovero e cura a carattere scientifico. C’è, poi, il riquadro che menziona il sostegno delle associazioni sportive dilettantistiche: affinché queste possano ricevere il 5 x 1000, tuttavia, è necessario che esse siano affiliate a una disciplina, a un ente sportivo nazionale o a una federazione sportiva, che siano riconosciute dal Coni a fini sportivi e che effettuino attività di avviamento sportivo per soggetti svantaggiati, persone con più di 60 anni o minori. Infine, ecco i riquadri dedicati ai beni culturali e paesaggistici e agli enti gestori delle aree protette.
Gli enti pubblici
Ci sono anche alcuni enti pubblici che hanno la possibilità di ricevere il 5 x 1000 in base alle scelte operate dai contribuenti. Delle amministrazioni comunali abbiamo già detto, ma occorre citare anche gli istituti universitari e di ricerca, gli istituti controllati dal MIBACT con autonomia speciale, gli istituti di ricovero e cura a carattere scientifico e gli istituti sanitari pubblici con finalità di ricerca a orientamento traslazionale.