Fideiussione bancaria: a cosa serve, chi la richiede e come si effettua
Se vi è capitato di effettuare un investimento, oppure se vi è capitato di rivolgervi alla banca o a un istituto finanziario per un prestito relativo a capitali importanti, sicuramente sarete entrati in contatto con il termine fideiussione bancaria. Si tratta, infatti, di un particolare tipo di contratto che va a tutelare l’ente in caso di eventuali insolvenze future. Ma a che cosa serve precisamente la fideiussione bancaria, e come si effettua? Andiamo a scoprire tutto quello che serve sapere in merito.
Che cos’è la fideiussione bancaria e a che cosa serve
Per fideiussione bancaria s’intende un contratto che il cliente stipula insieme alla banca stessa, e che prevede che l’ente in questione faccia da garante in prima persona al cliente che richiede un prestito di denaro, ovvero con il proprio patrimonio permette l’adempimento di un’obbligazione a carico di un’altra persona.
Quindi la fideiussione bancaria può essere intesa come una vera e polizza assicurativa, che garantisce l’impegno dell’ente a favore del cliente – poiché si obbliga in prima persona verso il creditore di un terzo soggetto – ma che permette anche alla banca di tutelarsi assicurandosi il recupero del credito erogato.
Proprio per questo motivo, solitamente per concedere il contratto di fideiussione l’ente garante richiede tutta una serie d’informazioni al proprio cliente, legate soprattutto alle sue fonti di reddito e al patrimonio di cui dispone. Questo perché la legge non impone dei limiti alla somma che può essere garantita, e quindi la banca o l’ente si devono accertare che il cliente abbia una certa affidabilità per andare poi a restituire i soldi che gli vengono anticipati. Insomma, la banca per concedere il suo ruolo di garante ha bisogno di certezze.
Come richiederla e come si effettua
La fideiussione bancaria può essere richiesta da persone fisiche e da persone giuridiche, e prevede che sia seguito un iter burocratico affinché, prima che il contratto sia concluso, l’ente effettui le verifiche che gli servono per evitare di trovarsi davanti a un debitore non affidabile.
In caso il richiedente sia una persona fisica, gli sarà richiesto di fornire:
- documento d’identità
- codice fiscale
- ultime due buste paga
- visura camerale
- modello unico, 730 o CUD
- recapiti telefonici
Se, invece, il richiedente è una persona giuridica, i documenti richiesti sono:
- documento d’identità dell’Amministratore dell’azienda
- codice Fiscale dell’Amministratore
- ultimi due bilanci aziendali
- situazione contabile corrente
- iscrizione alla camera di commercio
- stato patrimoniale
- modello unico
Normalmente, dopo la richiesta dei documenti, l’ente si prende del tempo per valutare lo stato del richiedente e, se ritenuto affidabile, in circa 2/3 settimane il cliente potrà ottenere la fideiussione bancaria richiesta. Se si decide di stipulare questo tipo di contratto, a discapito di altri tipi di fideiussioni, come per esempio finanziaria o assicurativa, bisogna tenere conto i pro e i contro, in particolare i costi che implica.
Dato che ci si rivolge a un istituto di credito, di solito gli oneri finanziari potrebbero risultare più alti rispetto alle altre fideiussioni, però c’è da dire che la sicurezza dell’investimento è sicuramente più alta.
Oltre questo aspetto, va considerato che l’ente di solito richiede anche al cliente il versamento di una sorta di deposito cauzionale che lo possa tutelare in caso d’inadempienze: solitamente ammonta all’1% del totale della cifra per cui s’impegna.
In generale, il contratto di fideiussione bancaria si estingue quando termina l’obbligazione principale, altrimenti si potrà estinguere solo se il creditore ottiene l’interezza della cifra che gli spetta dal debitore, e dichiara ufficialmente chiuso il debito.