Digitalizzazione e gestione aziendale: chi guida il cambiamento

La digitalizzazione delle imprese non è più un’opzione, ma una necessità strategica che sta trasformando radicalmente le dinamiche di gestione aziendale. In questo contesto in continua evoluzione emergono figure professionali ibride, capaci di dialogare con tecnologia, processi, dati e persone. Il loro ingresso nel mondo del lavoro è determinante per continuare la transizione e sarà sempre più importante formarsi per essere in grado di raccogliere questa sfida. In questo articolo esploreremo i dati recenti sulla digitalizzazione aziendale in Italia, con un focus sulle figure professionali che saranno le protagoniste e le opportunità occupazionali legate a questa trasformazione.

Digitalizzazione e gestione aziendale: i dati

L’Italia negli ultimi anni ha sviluppato una maggiore attenzione al digitale e anche le aziende più piccole si stanno muovendo per rendere più efficiente la gestione dell’impresa mediante il supporto della tecnologia digitale.  Secondo l’Osservatorio Smart Map 2024, le imprese italiane hanno sperimentato una crescente “salute digitale”, grazie all’adozione di competenze in intelligenza artificiale e digitali. Solo una PMI su quattro ha raggiunto un elevato livello di digitalizzazione secondo l’ISTAT, evidenziando un divario tra le realtà più avanzate e quelle in ritardo. A incentivare la crescita ci sono comunque numerosi finanziamenti e, stando alla survey condotta da Aruba, EY e Siav, l’89% delle aziende italiane ha usufruito di incentivi per il digitale e intende puntare più sul teche che sulla sostenibilità. A destare preoccupazione sono però le infrastrutture digitali: la copertura in banda larga uguale o superiore a 100 Mbps è del 69 %, leggermente sopra la media UE (66 %), mentre la connessione 1 Gbps ferma al 19 %. Il 5G, però, copre il 99 % del territorio italiano. Questa doppia natura, progresso tecnologico e fragilità tra aziende, rende urgente il ruolo di figure gestionali dotate di competenze ibride e visione strategica.

Le figure professionali della transizione digitale

La trasformazione digitale sta ridefinendo in profondità la struttura organizzativa delle aziende, imponendo un cambio di paradigma anche nella selezione e nella formazione delle figure manageriali. È indispensabile una preparazione ibrida che unisca visione strategica, padronanza delle tecnologie digitali e capacità di guidare il cambiamento culturale. Tra i nuovi protagonisti di questa rivoluzione spiccano tre figure chiave.

Chief Digital Officer (CDO)

Il Chief Digital Officer è la figura responsabile dell’intera strategia digitale dell’azienda. Coordina l’adozione di nuove tecnologie, supervisiona la trasformazione dei processi e promuove una cultura aziendale orientata all’innovazione continua. Non si tratta solo di aggiornare gli strumenti, ma di ripensare l’intera struttura organizzativa in chiave digitale. Il CDO ha una visione trasversale e lavora a stretto contatto con il top management per allineare gli obiettivi digitali a quelli di business. È una figura sempre più presente nelle aziende strutturate, ma anche le PMI stanno iniziando a comprenderne il valore.

Innovation Manager

L’Innovation Manager agisce come facilitatore del cambiamento e dell’evoluzione digitale. Ha il compito di individuare, valutare e introdurre soluzioni innovative che possano migliorare l’efficienza, la competitività e la sostenibilità del business. È una figura strategica per le aziende che desiderano mantenere un vantaggio competitivo nel tempo, e lavora spesso a stretto contatto con team multidisciplinari. L’Innovation Manager deve possedere forti doti analitiche, creative e comunicative, perché funge da ponte tra tecnologia, persone e mercato.

Manager della Transizione Digitale

Tra le figure più rilevanti nella gestione della trasformazione tecnologica spicca il Manager della Transizione Digitale, o Digital Transformation Manager. Il suo ruolo è quello di guidare l’implementazione di strumenti digitali nei processi produttivi e organizzativi, promuovendo un approccio integrato tra tecnologia e gestione. Per ricoprire questo ruolo servono competenze tecniche avanzate, ma anche una solida base manageriale. È proprio qui che si inserisce una delle figure più versatili e richieste: l’ingegnere gestionale. Basta dare un’occhiata agli esami del corso triennale di ingegneria gestionale online, come quelli dei piani proposti da Unicusano, per comprendere quanto siano centrali materie come l’organizzazione aziendale, la comunicazione d’impresa, l’analisi dei processi e l’economia dell’innovazione.

Le opportunità occupazionali per la transizione digitale

Il mercato del lavoro italiano nel 2025 mostra un trend chiaro: la trasformazione digitale è un motore potente di crescita, che alimenta una domanda crescente di profili ibridi e strategici. Dalle agenzie per il lavoro si segnalano oltre 1.200 offerte attive di lavoro nel settore della digital transformation in tutta Italia. Per quanto riguarda altri profili tecnici richiesti nel panorama digitale tra i professionisti più richiesti nel settore ICT, ci sono lo Sviluppatore Software, System Engineer, ERP Analyst, IT Help Desk, Cloud Specialist e Data Engineer, essenziali per supportare l’infrastruttura digitale e mantenere le aziende competitive.

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