Tassa concessione governativa cellulari: cos’è e chi deve pagarla?

Ogni cittadino deve corrispondere al governo una serie di tasse imposte: una delle più importanti per lo Stato è quella che si chiama Tassa di Concessione Governativa, ovvero quella serie di tributi che devono essere versati per poter usufruire di un certo servizio. Tra i vari ambiti, questa tassa riguarda anche il campo della telefonia mobile: andiamo a capire meglio che tipo di tassa è, quanto cosa, come si paga e chi deve pagarla.

Che cos’è la tassa concessione governativa cellulari

Nota anche come TCG, la Tassa di Concessione Governativa è un tributo che il cittadino deve pagare allo Stato Italiano per poter beneficiare di tutta una serie di servizi specifici, come atti amministrativi, licenze particolari (di caccia, per esempio) e concessioni di varia natura. Abbracciando più ambiti, la TCG è un tipo di tributo che permette allo Stato di incassare ogni anno circa 90 miliardi di euro: basta leggere questo importo per capire quanto questa tipologia di tasse sia fondamentale per il governo, e come sia importante capirne il funzionamento.

In base all’ambito di appartenenza, infatti, la Tassa di Concessione Governativa cambia importi, modalità di versamento e caratteristiche principali: noi oggi andiamo ad approfondire la TCG applicata ai cellulari, ovvero quella che riguarda la maggior parte dei cittadini italiani, anche se non sono in molti a saperlo se non sono titolari loro stessi di un contratto di telefonia mobile.

In realtà, è dal 1995 che gli intestatari di un contratto telefonico devono obbligatoriamente corrispondere allo stato una tassa per l’utilizzo della linea telefonica. Si tratta di un contributo che varia in base allo stato del cittadino: se si tratta di un privato la tassa ammonta a 5,16 euro, mentre se si tratta dell’intestatario di un’azienda o una ditta individuale, la tassa è di 12,91 euro mensili, ma in questo caso l’importo è deducibile all’80%.

Chi deve pagare la tassa concessione governativa cellulari

Quando venne introdotta, era previsto che la Tassa di Concessione Governativa fosse versata direttamente dalle società telefoniche, ritenendo che spettasse a loro pagare per l’utilizzo delle frequenze telefonico. Con un decreto successivo, invece, il Governo stabilì che fosse direttamente l’intestatario del contratto di abbonamento a versare il tributo, e questo perché il telefono venne valutato come bene di lusso.

Attenzione quindi: se siete in possesso di una SIM ricaricabile o avete contratti relativi al solo traffico di dati, questa tassa non vi riguarda, essendo diretta solo a chi è titolare di un abbonamento. Per rendere la vita più semplice agli utenti, in ogni caso, ormai le compagnie di telefonia mobile includono già questo costo nell’importo mensile dell’abbonamento proposto ai clienti e si fanno direttamente carico di versarla allo Stato.

In base alle regole stabilite per il pagamento della TCG per la telefonia mobile, sono previste una serie di esenzioni per cittadini con esigenze particolari: sono esclusi infatti, da questo tipo di tassazione, le persone con invalidità civile, i non vedenti assoluti, le persone sorde o sordomute.

Ultimamente si era creata una forte polemica relativa alla legittimità del pagamento della Tassa di Concessione Governativa sui cellulari da parte dei privati: a risolvere la questione, però, ci ha pensato un Decreto Governativo che ha definitivamente stabilito la legittimità della tassa sulla telefonia mobile.

 

 

 



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